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Aziz, Tarek.

Uomo politico iracheno. Laureato in Letteratura inglese, negli anni Sessanta si spostò in Siria dove rimase per alcuni anni. Rientrato in patria, nel 1968 iniziò a lavorare al giornale "Al Thawra", organo ufficiale del Partito Baath, divenendone poi direttore. Nominato ministro dell'Informazione, nel 1979, al momento della presa di potere di Saddam Hussein, venne incaricato di occuparsi della politica estera, venendo però ufficialmente nominato ministro degli esteri solo nel 1983. Vicino al presidente Hussein dagli anni Cinquanta, quando insieme militavano nell'allora fuorilegge Partito Baath, riuscì a resistere alle tante epurazioni perpetrate dal raìs durante la sua lunga permanenza al potere. Di religione cattolica, dovette però subire più volte le critiche di rappresentanti dell'intransigenza islamica all'interno del Paese e nel 1980 venne fatto bersaglio di un fallito attentato organizzato da militanti islamici. Uomo dai modi pacati, si conquistò, grazie alla sua attività diplomatica, la fama di liberale durante la guerra del Golfo nel 1991; alla fine del conflitto assunse dapprima la carica di vicepresidente del Consiglio, quindi quella di primo ministro. Nel 2003 operò un tentativo estremo di scongiurare l'inizio di un nuovo conflitto, minacciato dagli Stati Uniti in seguito al fallimento della missione degli ispettori dell'ONU incaricati di verificare l'eventuale presenza di armi di distruzione di massa. Alla fine di aprile, dopo la piena conquista del territorio iracheno da parte delle truppe anglo-americane, A. si consegnò alle autorità militari statunitensi (n. Tell Reif, Mosul 1936).
L'ex primo ministro iracheno Tarek Aziz (a destra) a colloquio con il presidente libanese Lahoud